Manutenzione del materasso: i consigli per allungargli la vita

Una serie di accorgimenti per prolungare la durata del materasso domestico, che sia a molle, in memory foam, lattice o dotato di tecnologia ibrida.

Manutenzione del materasso

Come prendersi cura del materasso e farlo durare di più

Metodi per igienizzare il materasso

Usa un coprimaterasso

L’utilizzo di un coprimaterasso fin dall’inizio aiuta a preservare i materiali interni. Sostanze liquide che accidentalmente vengono versate sulla superficie, ma anche il solo sudore, negli anni potrebbero causare seri danni. In aggiunta suggerisco di effettuare una pulizia regolare per eliminare polvere e cellule epiteliali che attirano acari e altri parassiti.

Attenzione ad utilizzare un aspirapolvere su materassi in memory foam, poiché l’eccessiva potenza potrebbe danneggiare la schiuma viscoelastica. Non dimentichiamo di lavare il coprimaterasso circa ogni 2 / 3 mesi.

Ruota il materasso

Molti modelli di ultima generazione sono caratterizzati da un solo lato di utilizzo, quindi non serve ribaltarli. In altri casi è invece una buona soluzione capovolgere il materasso ogni tot di mesi per sfruttare in egual misura entrambi i lati.

Alcuni produttori suggeriscono solo di effettuare una rotazione periodica di 180 gradi, così da avere un deterioramento più uniforme. In ogni caso è bene consultare il libretto delle istruzioni o contattare il venditore per capire se il materasso può essere capovolto o ruotato.

Igienizza il materasso

Inizialmente non ritenevo importante la pulizia del materasso, ma ho scoperto che può nascondere una serie di insidie per la salute, come ad esempio la presenza di batteri, acari, residui di pelle morta o semplicemente polvere.

In passato pensavo che per avere un buon livello di igiene bastasse lavare lenzuola, coperte e cuscini, ma non è così. Questo perché acari e batteri essendo di dimensioni microscopiche non hanno problemi ad attraversare i tessuti fino a posarsi ed accumularsi sul materasso.

Attualmente il sistema più semplice per igienizzare il materasso è l’utilizzo di un batti materasso con lampada UV, in sostanza è un sistema di aspirazione dotato di una lampada a raggi ultravioletti in grado di distruggere batteri e virus.

Ti consiglio di leggere anche la mia guida a come igienizzare a fondo anche il materasso.

Anche la tua rete a doghe invecchia

Non solo il materasso è soggetto a deterioramento, ma anche le reti a molle o con doghe in legno si usurano. Eventuali danneggiamenti alla struttura o la semplice perdita di elasticità incidono sulla durata del materasso.

Con questo non voglio dire che acquistando un nuovo prodotto dobbiamo per forza sostituire l’intero letto. Tuttavia, è buona norma verificare la compatibilità della struttura con il modello scelto e controllare periodicamente l’integrità di telaio e base di appoggio.

Aggiungi un topper

Fissare un topper in memory foam o altro materiale può allungare la vita del materasso. Lo strato aggiuntivo migliora il supporto della colonna vertebrale ed evita di sprofondare nell’avvallamento che si è ormai creato nel materasso.

Non saltare sul materasso

Sembra una banalità o il classico rimprovero della mamma al figlio, comunque è bene evitare sollecitazioni in un unico punto con notevole peso. I materassi sono progettati allo scopo di accogliere il corpo e distribuire uniformemente la pressione e non per sopportare un peso concentrato in un’area molto piccola.

Un ulteriore passo per allungare la durata è evitare di sedersi per tempi prolungati sul bordo del materasso. Tale accorgimento ha maggior efficacia nei modelli a molle che, proprio sul bordo, presentano una minor resistenza.

Quanti anni può durare il tuo materasso di casa?

durata materasso in memory foam

A molle?

I materassi a molle insacchettate tendono a durare più a lungo rispetto ai modelli a molle  tradizionali. Questi ultimi, chiamati anche a spirale aperta, perdono gran parte delle proprietà attorno ai 7 anni di vita, rispetto ai circa 12 anni di un materasso con molle insacchettate.

Se da una parte modelli con molle tradizionali offrono prezzi molto economici, dall’altra consideriamo che la spesa maggiore per un materasso con elementi insacchettati verrà ammortizzata da una più lunga durata.

Memory foam?

In genere i materassi in memory foam durano quanto altre tipologie, ovvero attorno ai 7 / 8 anni. Tuttavia, modelli realizzati con schiume viscoelastiche di ultima generazione possono anche superare i 10 anni.

Comunque, è importante prestare sempre molta attenzione alle sensazioni trasmesse dal supporto una volta prossimi ai 7 anni di utilizzo, così da capire quando iniziano i primi segni di usura.

Lattice?

I materassi in lattice naturale hanno una buona durata, ma col tempo potrebbero sgretolarsi e perdere piccoli pezzi. Anche in questo caso l’effettiva longevità dipende dalla qualità del materiale. I modelli migliori e più costosi garantiscono il mantenimento delle caratteristiche fino a 8 anni.

Maggior prezzo = Maggiore durata

Nei materassi il prezzo alto è ancora sinonimo di qualità, cosa invece discutibile in altre tipologie di prodotti. La differenza tra un modello economico e uno di fascia alta rimane notevole, andando ad incidere su qualità del riposo e durata. Personalmente ho visto materassi di scarsa qualità affossarsi dopo soli 2 anni d’uso.

Perciò, secondo la mia opinione, vale la pena investire qualche soldo in più e assicurarsi un supporto confortevole da sostituire dopo dieci anni, piuttosto che effettuare scelte votate al risparmio ed essere costretti ad un nuovo acquisto prima del previsto.

Come capire quando è tempo di sostituire il materasso

Quando sostituire il materasso?

Ognuno di noi vorrebbe acquistare il materasso una sola volta nella vita, anche perché scegliere un nuovo modello adatto alle nostre esigenze è spesso una vera impresa.

Come qualsiasi altro prodotto soggetto ad usura, anche il materasso si deteriora col trascorrere del tempo e ciò influisce sulla qualità del riposo. Secondo alcuni studi, un materasso andrebbe sostituito dopo 7 anni di utilizzo. Tuttavia, le aziende leader del settore hanno stimato in 10 anni il ciclo medio di vita di un prodotto di buona qualità.

Al netto delle suddette tempistiche, non esiste una regola matematica con cui stabilire l’effettiva durata di un materasso. Il motivo è la presenza di innumerevoli fattori che incidono sul progressivo cedimento e perdita di elasticità della lastra.

Tipologia del supporto (memory foam, lattice, molle insacchettate, ecc.), peso corporeo e posizione di riposo sono alcuni degli elementi che rendono alquanto variabile la longevità di un materasso.

Il primo indizio che suggerisce di dire addio al vecchio materasso è un chiaro e costante peggioramento della qualità del sonno. Ciò significa svegliarsi la mattina ancora stanchi e con dolori a schiena e cervicale causati da un disallineamento della colonna vertebrale. Il supporto, molto probabilmente, ha perso parte delle sue proprietà e non risulta più funzionale al nostro modo di dormire.

A volte basta controllare la superficie del materasso per notare la formazione di avvallamenti e rientranze. In pratica, il sostegno ha preso col tempo la forma della persona, facendo così sprofondare il corpo anziché mantenere il corretto allineamento tra gambe, bacino e spalle.